mercoledì 16 novembre 2016

Riflessioni "tra teatro e coro"

Se in futuro la nostra compagnia dovesse fare un musical, tra tutti noi attori e attrici c'è sicuramente chi partirebbe avvantaggiato rispetto agli altri ... si tratta di Cristina.
Infatti, lei non solo recita nella nostra compagnia ma canta in due cori! 
Proprio sul paragone teatro/canto e compagnia/coro le lasciamo la parola in questo post ... Gli spunti come leggerete non mancano di certo!

Ciao a tutti, sono Cristina e voglio condividere con voi questa mia riflessione.

Ho la grande fortuna di far parte di due realtà bellissime, quella teatrale e quella corale. Canto in un gruppo vocale e in un coro polifonico (ritengo doveroso nominarli: Gruppo vocale inGEStibili e Coro Polifonico di Giavenale) e da qualche anno faccio parte di questa fantastica compagnia teatrale, gli Attori in Prima Linea. 

Sono entrata da piccolina nella realtà corale e quindi ho iniziato presto a “vivere nel/il gruppo”, a capire cosa voglia dire esservi all’interno, sentirsi parte di esso e a volte anche a dover gestire le problematiche che comporta il collaborare tutti insieme, perché, sì, non è sempre facile stare con gli altri, è difficile andare d’accordo quando si è in due, figuriamoci quando ci si trova in 10,15,20!

La cosa particolare e affascinante del far parte di un gruppo come una compagnia teatrale o un coro è che ti trovi in mezzo a persone completamente diverse da te, ma allo stesso tempo molto simili in quanto tutti lì per lo stesso scopo: condividere la passione per la recitazione o per il canto. È davvero bello vedersi diversi, ognuno con le sue particolarità, conoscersi e scoprire sempre cose nuove di ciascuno, ma allo stesso tempo sentirsi così profondamente uniti e vicini. Ecco che con molta naturalezza all’interno del gruppo si creano dei bellissimi legami e rapporti di amicizia e quindi il trovarsi a provare diventa poi anche un andare a bere una birra insieme, organizzare momenti di svago, pranzi, pomeriggi assieme, cene. Tutte cose che fanno aumentare la coesione e la sintonia e quindi che giovano al gruppo, ma che allo stesso tempo ti arricchiscono tanto dal punto di vista umano e relazionale.

La sintonia tra le persone, attori o coristi che siano, è necessaria e confortante perché se uno sbaglia, con l’impegno di tutti gli altri, si può recuperare. Gli altri ti possono aiutare, non sei da solo, ma puoi contare sul sostegno dell’intero gruppo e il risultato finale è dato proprio da questo intreccio: io non recito per me, recito anche per te, con te, per noi; io non canto per me, canto con voi, canto per noi. La buona riuscita dello spettacolo e del concerto sono dati dall’apporto di ognuno nei confronti del gruppo.

Infine arriviamo alla nota un po’ dolente: non sempre è facile andare d’accordo; proprio perché si è in tanti, tutti super impegnati e ognuno con i suoi problemi, è del tutto fisiologico passare dei momenti di crisi. Il gruppo però ha in sé una forza potentissima che permette di mantenere la coesione e di arrivare anche a litigare e a “dirsene di tutti i colori”, ma in modo costruttivo perché alla fine si sta discutendo per il bene del gruppo, perché tutti non vogliamo che si rompa e tutti vogliamo sempre più migliorarlo. Ecco che proprio quel momento di tensione e di litigio diventa il punto da cui ripartire più ricchi e permette di ritrovare l’equilibrio e di unire ancora di più.

Consiglio a tutti di fare un’esperienza di gruppo, coltivare una passione con gli altri, perché da soli è bello, ma insieme lo è decisamente di più! La soddisfazione è tanta e non finisce quando si scende dal palco, continua nella vita di tutti i giorni perché la ricchezza che trai dal gruppo è qualcosa di davvero potente che entra a far parte della tua vita, di te.

Cristina

Nessun commento:

Posta un commento