IL LETTO OVALE: trama e note del regista

TRAMA

Un appartamento, quattro coppie e un letto ovale.
Le precedenti otto parole possono essere il riassunto semplice ma al tempo stesso complicatissimo di questa divertente commedia!
Infatti, un appartamento fa da cornice alla storia o meglio all’intreccio di tradimenti, equivoci e incomprensioni, originate soltanto da una lettera d’amore finita nelle mani sbagliate.

E in questo appartamento, sono quattro le coppie che si aggirano: i padroni di casa (Philip e Joanna Markham), il socio di lui (Henry Lodge) con sua moglie Linda, gli amanti di quest’ultimi due, l’eccentrico arredatore Alistair e una cameriera tedesca, Silvia. Tutti e otto pensano di avere a loro disposizione questo appartamento che invece, per una serie di equivoci e contrattempi, è trafficatissimo.  Così accade che mariti e mogli si trovino contemporaneamente e senza ragione nello stesso luogo in compagnia dei rispettivi amanti, dovendo mentire l’uno all’altra. E a rendere il tutto ancora più imprevedibile, si aggiungerà a sorpresa un’altra persona che ribalterà, ovviamente complicandola, tutta la situazione.

E infine … un letto ovale.
Un letto ovale è infatti il vero fulcro della storia attorno al quale ruotano doppi sensi, inganni, scene piccanti, tradimenti e dove ogni personaggio finge volontariamente o involontariamente di essere qualcun altro in un vortice di intrecci, malintesi e gags che troveranno una soluzione solo alla fine …

Forse ...




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NOTE DEL REGISTA

La commedia 
Conoscevo la commedia "Il letto ovale" solo di fama: prima di leggerla, infatti, non avevo mai avuto l'occasione di vederla rappresentata.
La nostra compagnia stava cercando uno nuovo copione da rappresentare. Da un po’ stavo leggendo vari testi che facessero il caso nostro muovendomi in base a due aspetti: da un lato una commedia divertente dall’altro un qualcosa che fosse “sfidante”.
Onestamente, devo ammettere che l’idea sul “Il letto ovale” era di una commedia sì divertente ma in modo troppo “inglese” e soprattutto che fosse eccessivamente difficile per la nostra compagnia.
Ricordo che iniziai a leggerlo senza particolare entusiasmo ed invece … nonostante il sonno, finii di leggere la commedia tutta nella stessa sera/notte! Ho riso tanto, talvolta facendomi delle grasse risate!
Basta questo per capire quanto da subito la commedia mi sia piaciuta e che da subito ho sperato di poterla rappresentare in teatro!

Il testo
Definirei “Il letto ovale” con due aggettivi: brillante e geniale.
È facile capire perché “brillante” dato che la storia in sé è veramente spassosa e il testo è un continuo susseguirsi di frasi spiritose. Personalmente però quello che mi ha colpito è il suo essere zeppa di piccole gag esilaranti anche di poche battute che non danno un attimo di tregua allo spettatore.
Pertanto, la commedia non solo è “brillante” ma è soprattutto “geniale”! Nulla è scontato dall’inizio alla fine. Per capirlo basti pensare a moltissime frasi dette dai vari personaggi: hanno sempre un senso che non è quello che dicono le semplici parole! Il loro vero senso va capito in funzione di chi è in palco e di quando vengono dette. Infatti, credo fermamente che siano state pensate e scritte giocando molto su chi le pronuncia, su chi le ascolta e spesso anche su chi fingono di essere i personaggi che sono in scena in quel preciso momento!
Un regista o un attore deve leggere varie volte il testo della commedia prima di riuscire a capire tutto ciò!  
E questo vale anche per uno spettatore … potrà vedere questa commedia più e più volte senza stancarsi perché ogni volta riuscirà a capire sempre nuove frasi “brillanti e geniali”! 

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