lunedì 30 luglio 2018

Ricordando Anna Marchesini ...

Il 30 luglio 2016 si spegneva Anna Marchesini, attrice poliedrica di indiscussa bravura.
Proprio oggi, quindi, vogliamo ricordarla come facciamo quando vogliamo far conoscere un attore di teatro che non è venuto a mancare. Per capire il suo modo di fare teatro siamo andati a leggere alcune sue interviste riportando di seguito le domande che più ci hanno colpito in questo ambito.

Attrice principalmente brillante e comica, legata artisticamente a Massimo Lopez e Tullio Solenghi nel Trio, ci lascia personaggi indimenticabili che ancora oggi graffiano e divertono per una comicità mai banale, mai superficiale e mai volgare. Tra essi la sessuologa Merope Generosa (vedere foto allegata) e la signorina Carlo sono delle perle che raccomandiamo a tutti di vedere o di rivedere.


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Lei si divide tra la scrittura e l’insegnamento teatrale in accademia...
Sì, ma non voglio insegnare a recitare, semmai a fare una scena. La domanda che pongo è: come posso interpretare questo personaggio? Non mi occupo di recitazione, ma di chi recita.

E i giovani dell’accademia come sono rispetto a quando lei iniziava i primi passi in teatro?
Oggi i ragazzi faticano ad avere confidenza con sé stessi, rispetto a quando avevo io vent’anni. Ci vuole un notevole sforzo a entrare dentro di noi e da questo punto di vista i ragazzi di oggi sono più in difficoltà.


Più facile essere comici o attori drammatici?
L’arte comica è la più difficile. Quello che so per certo è che il comico non è mai superficiale, va alla radice delle cose e fa vedere tutte le facce della realtà, a cui fa fare una capriola.

Ironia e autoironia nel comico sono una via obbligata?
L’ironia aiuta a vivere, perché apre più strade. 
L’autoironia, invece, è un’arma che difende, anche da noi stessi.


Nel corso delle sua carriera lei ha esplorato ogni genere di recitazione, Ha anche doppiato Judy Garland nel "Il mago di Oz". C'è qualcosa che le piacerebbe tornare a fare del suo passato? 
Tutto quello che vivo, che ho vissuto e che mi ispira è dentro di me, quindi non sono tanto io a decidere cosa devo fare, quanto quello che mi muove e mi indica la strada. Non c’è qualcosa che vorrei fare e non faccio perché tutto quello che faccio è ciò che vorrei fare. Tutto aggiunge qualcosa a quello che sto vivendo.

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