Domani sera, però, non ci troveremo con i nostri copioni in mano! No: faremo prove particolarissime! Andremo tutti insieme a vedere "Dieci piccoli indiani ... e non rimase nessuno"! Saremo infatti anche noi tra il pubblico al Teatro Astra di Schio.
Oltre al fatto che l'opera è celeberrima, i perché di queste prove che potrebbero essere definite "sul campo" sono principalmente due.
Il primo è che c'è sempre da imparare nel vedere su un palco degli attori professionisti: il loro recitare è senza dubbio fonte di insegnamento per chi lo fa a livello amatoriale! In questo caso, ne vedremo ben 10 di attori all'opera! Insomma, la "pratica altrui del recitare" è importante: andarci insieme ce lo ricorderà per un po' così che ognuno di noi poi la faccia anche singolarmente.
Il secondo perché è la tipologia di opera che andremo a vedere: essa è simile a quanto anche noi facciamo. Tutti conosciamo "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie ... e quindi sappiamo che sul palcoscenico ci saranno contemporaneamente 10 attori. Questa situazione è particolare: non è facile recitare in tanti nello stesso momento perché occorre dare spazio a tutti, perché serve tenere il personaggio anche quando non si dice nulla, perché è necessario essere sincronizzati ... Sono tutte difficoltà che noi sperimentiamo ne "Il letto ovale" che sono piene di scene con 7/8 personaggi contemporaneamente in scena. Andare a vedere un'opera di questo tipo ci servirà a crescere sotto questo aspetto.
Non da poco come perché che ci hanno spinto a fare queste "prove particolari" ...
E poi ... soprattutto ... in aggiunta a tutto ciò ... vivremo di gruppo la MAGIA del TEATRO davanti al ripario!
-------------------------- SCHEDA TECNICA ---------------------------
Dieci Piccoli Indiani … e non rimase nessuno!
con (in ordine di apparizione) Giulia Morgani, Pierluigi Corallo, Caterina Misasi, Pietro Bontempo, Leonardo Sbragia, Mattia Sbragia, Ivana Monti, Luciano Virgilio, Alarico Salaroli e Carlo Simoni
con (in ordine di apparizione) Giulia Morgani, Pierluigi Corallo, Caterina Misasi, Pietro Bontempo, Leonardo Sbragia, Mattia Sbragia, Ivana Monti, Luciano Virgilio, Alarico Salaroli e Carlo Simoni
traduzione Edoardo Erba
progetto scenico di Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant
scene Alessandro Chiti
costumi Adele Bargilli
costumi Adele Bargilli
Un cast di dieci protagonisti della scena italiana, per la prima volta assieme, per interpretare il capolavoro letterario di Agatha Christie pubblicato nel
1939. “Dieci piccoli indiani” resta nella memoria universale una perfetta struttura letteraria capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima
pagina. Recentemente un sondaggio americano ha dichiarato che il romanzo è considerato universalmente il migliore in assoluto, posizionandosi al primo posto di tutte le vendite nel mondo, con poco più di 110.000.000 di copie vendute. La storia è nota: dieci sconosciuti per vari motivi sono stati invitati su una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affissa agli specchi una poesia: “Dieci piccoli indiani”. La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l’altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell’isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione: uno di loro è l’assassino. Nel 1943 la Christie si accinge ad adattare il romanzo per il palcoscenico (rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche), ma non voleva dare al pubblico un finale cosi altamente drammatico e decise di cambiarlo con un lieto fine. Questa versione, per la prima volta nella storia della commedia e in accordo con la Agatha Christie limited, è riuscita ad ottenere il finale uguale a quello del romanzo originale. Il grande successo di questa versione è anche dovuto alla netta caratterizzazione di tutti i personaggi, delineati nelle loro profondità interiori. Aggiunge maggior valore sia l’ambientazione nella stessa epoca del romanzo, negli anni ’40, e la scenografia Art Decò.
1939. “Dieci piccoli indiani” resta nella memoria universale una perfetta struttura letteraria capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima
pagina. Recentemente un sondaggio americano ha dichiarato che il romanzo è considerato universalmente il migliore in assoluto, posizionandosi al primo posto di tutte le vendite nel mondo, con poco più di 110.000.000 di copie vendute. La storia è nota: dieci sconosciuti per vari motivi sono stati invitati su una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affissa agli specchi una poesia: “Dieci piccoli indiani”. La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l’altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell’isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione: uno di loro è l’assassino. Nel 1943 la Christie si accinge ad adattare il romanzo per il palcoscenico (rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche), ma non voleva dare al pubblico un finale cosi altamente drammatico e decise di cambiarlo con un lieto fine. Questa versione, per la prima volta nella storia della commedia e in accordo con la Agatha Christie limited, è riuscita ad ottenere il finale uguale a quello del romanzo originale. Il grande successo di questa versione è anche dovuto alla netta caratterizzazione di tutti i personaggi, delineati nelle loro profondità interiori. Aggiunge maggior valore sia l’ambientazione nella stessa epoca del romanzo, negli anni ’40, e la scenografia Art Decò.
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