Questa frase descrive perfettamente quanto successe nel 2001 alla nostra compagnia.
Come detto il successo avuto con la commedia "Un tranquillo week-end in famiglia" se da un lato diede senza dubbio un'iniezione di fiducia e di entusiasmo alla compagnia, dall'altro portò ad una decisione forte.
Il gruppo infatti aveva ormai due anime e due sensibilità verso il teatro: c'era chi per quanto sentisse questa passione non lo considerava importante e c'era chi invece aveva iniziato a viverlo non solo come hobby. Il confronto (fortunatamente fu sempre proprio un confronto e mai uno scontro) tra queste due diverse visioni di teatro andò avanti per un po' ...
Finché alla fine la maggioranza di coloro che avevano recitato decise di smettere con questa avventura. In un primo momento, rimasero solo due persone: Nadia e Stefano. La crisi fu davvero forte: con essa arrivarono molte domande e molti dubbi affollarono per giorni la mente ... Sembrò proprio che l'avventura di "Attori in Prima Linea" fosse conclusa ...
Invece, Nadia e Stefano decisero in modo molto istintivo e forse "pazzo" di provare a lanciare altre sfide mirando di ottenere progressi fino a qualche mese prima neppure sussurrati!
Nacque una voglia di fare teatro in modo più forte e consapevole con maggiore impegno nel fare le cose e maggiore disponibilità al sacrificare altro per poter recitare.
La determinazione aumentò non solo per merito loro ma anche perché Anna e Luisa decisero di rimanere in compagnia rivedendo la loro decisione e perché Gigliola (Marchesini), Filippo (Dorigato) e Silvia (Giordan) iniziarono a recitare insieme a questo piccolo gruppetto.Come sempre in queste ripartenze, le energie che si svilupparono furono tante e una nuova commedia dal titolo "Cosa sarebbe successo se ..." fu pronta in pochi mesi. Rivedendo la foto (anche se sbiadita) della scenografia di allora, torna alla mente la fatica che comportò superare un momento tanto difficile!
Fu veramente vicinissima la fine di questo sogno ... ed invece la passione per il teatro portò a incredibili nuove avventure e aprì nuovi orizzonti non solo teatrali.
Ripensando ora a quel periodo si può dire che fu il momento di svolta per la compagnia: quanto fissato allora vale tra alti e bassi anche oggi.
Dimostrazione evidente che la crisi non sempre è negativa, anzi!
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